Trattenute
Abbiamo visto le principali voci attive che determinano l'ammontare dello stipendio, ma ciascun lavoratore ha potuto constatare come la paga lorda differisca da quella effettivamente percepita dal momento che alla retribuzione lorda vanno sottratte le trattenute.
I dipendenti versano le imposte dovute attraverso il proprio datore di lavoro che trattiene direttamente dallo stipendio l'ammontare relativo all'IRPEF, l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.
Nello specifico i dipendenti vedranno nella propria busta paga comparire due voci distinte, la prima relativa all'IRPEF regionale e la seconda a quella comunale, anche se in alcuni mesi dell'anno le voci del cedolino potrebbero variare.
Il sistema di trattenute dell'IRPEF si basa, infatti, su un preciso scadenzario che, a prima vista, potrebbe apparire ostico da comprendere.
Nello specifico le rate delle tasse regionali e comunali vengono prelevate dalla busta paga nel mesi che vanno da gennaio a novembre, ma vi sono anche gli acconti dell'IRPEF comunale che il datore di lavoro deve trattenere, in un numero massimo di nove rate, nel periodo tra gennaio e novembre.
Tra le voci passivi compaiono poi i contributi sociali, ovvero i contributi che ogni dipendente è tenuto a fini previdenziali ed assistenziali. In altre parole viene prelevata dallo stipendio una percentuale in vista delle pensione e a copertura delle malattie.
Tale percentuale è variabile sulla base del tipo d'azienda, oscillando all'interno di un range tra il 9 ed il 10 per cento.
Infine i lavoratori che sono iscritti ad un sindacato si vedono sottrarre dallo stipendio le relative ritenute sindacali, anch'esse calcolate in percentuale rispetto allo stipendio.